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La risposta del cielo

Ci sono giorni in cui il frastuono del mondo invade la mente, un fumo nero riempie la gola e impedisce di respirare. L'angoscia della pandemia fa dimenticare gli altri orrori del mondo, bambini che vivono la guerra, feriti, venduti, stuprati, uccisi; bambine prostituite, bambini che hanno assistito all’ eccidio dei loro cari, che muoiono di freddo e di fame nei campi profughi o annegati in mezzo al mare, un veleno che annebbia la vista.


Oggi, su questa striscia di sabbia dove cammino guardando il mare, non riesco più a vedere la bellezza. Il senso è smarrito come quest’orizzonte sfuocato e incolore.

Cosa dobbiamo fare noi privilegiati, senza alcun merito nell’ essere nati nella parte evoluta del mondo?

Molte le risposte, ma gli eroi tra noi sono pochi, e si trovano già lì, nelle città bombardate, negli ospedali da campo, sulle navi che setacciano il mare perché salvarne anche uno solo, è comunque salvare una vita.

Poi, invece, i non eroi, quelli che si arrabattano come me, a denunciare, a pubblicare il loro sdegno, a mandare aiuti, a chiedere giustizia.

E ancora, la massa dei non schierati, degli indifferenti, degli egocentrici, di quelli che > tanto non cambia nulla < > tanto è una goccia nell’ oceano <

Infine, la moltitudine di chi ha fede, crede in Dio e nella preghiera.

Ora però la nostra paura si mescola a quella dei più deboli, dei dimenticati, il pensiero della morte impedisce slanci di solidarietà, di empatia, di compassione.


Un piede davanti all’ altro, la testa bassa, cammino lasciando impronte sulla sabbia umida; oggi in quest’angolo di Sardegna ha piovuto, per la prima volta da quando sono arrivata.

Non c’è nessuno qui, se non la mia voce interiore che urla domande senza risposte.

Mi siedo sulla sedia umida di un bar chiuso, frustrazioni di impotenza si mescolano a sensi di colpa, per avere tanto, per avere troppo, perché all’improvviso, il fracasso assordante della violenza umana contro altri umani, contro gli animali, contro la nostra stessa terra mi assorda, è insostenibile, spreme lacrime inutili che gocciolano sulla sabbia.

Alzo gli occhi al cielo, la luce sta cambiando, un pallido sole filtra da una nuvola.

Anche l'acqua riluce nell'onda leggera, tutto si trasforma velocemente.

Le nuvole si muovono, si frantumano, si ricompongono. Non riesco a staccare lo sguardo da questo affresco in movimento; ancora e ancora la Terra consola, con la sua infinita bellezza.


E' arrivata gente sulla spiaggia, il tramonto si preannuncia ed esplode in un movimento continuo di nuvole.

Più tardi mando questa foto a un amico, mi risponde > Sembra un messaggio alieno <

Sì, rispondo, è un messaggio del cielo, dice

> Fai del tuo meglio. Non perdere la speranza. <


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