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A Chrissi una foresta centenaria

In ritardo per l'imbarco e persa nel dedalo di strade di Ierapetra, fermo l’auto in un “no parking” e chiedo indicazioni a un’adolescente che passa in quel momento.

Il ragazzo inforca il motorino e mi fa strada correndo come un matto fino alla nave che sta per partire. Lo inseguo nel zig zag del traffico intenso, parcheggio al volo, un grazie riconoscente al ragazzo, che mi fa l’occhiolino e schizza via con un gran sorriso.

Sul ponte della nave, sopraffatta dal vento e dal meraviglioso senso di libertà che solo i viaggiatori possono capire, aspetto di arrivare a destinazione: Chrissi, un’isola nel mar Libico, a 8 miglia da Ierapetra, la città più meridionale d'Europa.


Bastano cinquanta minuti da Ierapetra per approdare a spiagge bianche e acqua cristallina.




Sono già stata a Chrissi, ma oggi, oltre a un imperdibile tuffo nel turchese, sono qui per visitare con calma l’anima dell’isola, la più grande foresta naturale di cedri del Libano in Europa.

Mi dirigo verso nord, l'isola è fatta di sabbia e ricoperta da una rada vegetazione di arbusti e cespugli. Il primo cedro che incontro ha una presenza maestosa, il tronco imponente è sagomato dalla forza del vento dell'isola, il Meltemi.



Sembrano fiamme questi alberi centenari, alcuni dei quali arrivano a 10 metri d'altezza. Una varietà rara di cedri del Libano, endemica dell'isola e con una caratteristica particolare, le radici arrivano ad una profondità di almeno due volte l'altezza.

All'esterno anche un fitto intreccio di radici sottilissime che li ancora alla sabbia.




La foresta appare scolpita dalla forza della natura. I tronchi, prosciugati dal sole e dal tempo, mostrano un ammasso di fibre sfilacciate che conferisce ad alcuni alberi l'aspetto di sopravvissuti.



Altri sembrano arresi alla forza del vento e si allungano paralleli alla sabbia, rivelando linee e volumi orientati in un'unica direzione, altri ancora sembrano lunghe braccia protese in cerca di salvezza.




Una piccola tenda fa capolino in alto su una duna di sabbia, qualcuno ha deciso di installarsi all'ombra dei cedri, mi chiedo come sia di notte circondati da queste tormentate anime verdi.



C'è qualcosa di ipnotico nell'aria, non riesco a distogliere lo sguardo dagli alberi che si fanno più fitti, come se fossi entrata in un regno fatato dove molti sono stati trasformati in alberi mentre tentavano di fuggire.



Oltrepasso la foresta con questa sensazione un po' inquietante e raggiungo la baia Belegrina. Anche in una giornata d'agosto si può trovare un angolo tranquillo e degli scogli da esplorare.



Il fondale è basso e ricoperto da una prateria di alghe a forma di piccoli bastoni.

Nuoto parecchio per trovare l'acqua più profonda e vedere i primi pesci, ma da lì scorgo anche un’altra spiaggia dove si arriva solo a nuoto, contornata dai cedri e completamente deserta. Sono completamente sola ed eccitata da tanta libertà.

Riparto con l'ultimo viaggio di ritorno a Ierapetra, esausta ma felice, l’unico abitante di Chrissi, 75 anni, l'aspetto di un pirata, aiuta a togliere gli ormeggi.


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