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C'è una Milano verde e rigogliosa che fa sentire lontani dalla città.

E' la mia Milano, quella del Parco Nord, il parco più grande della Lombardia.

LA STORIA

Quando, decenni fa, tra una casa ai confini della città e un attico in pieno centro, scelsi il Parco Nord, temevo che i miei amici non sarebbero più venuti a trovarmi, invece sulla terrazza affacciata sul parco abbiamo vissuto insieme tante cene, feste, aperitivi, castagnate, pranzi, compleanni e anche piccoli concerti di amici musicisti, grandi e piccini.

Sul pergolato hanno trovato rifugio molti nidi di uccelli e abbiamo assistito con commozione alla nascita e ai primi voli di teneri merlini.

Abbiamo seminato piante e frutta, raccolto rose, gelsomini, peonie e i lunghi rami delle forsizie che hanno colorato le case di tutti gli amici. Il piccolo albicocco cresciuto in vaso da un seme portato dal vento o forse dagli uccelli, ci ha regalato dolcissimi frutti.

Ovviamente la vista del parco è sempre stata l'attrazione principale e non mi sono mai stancata di contemplare i colori e la luce cambiare di stagione in stagione.

Ora abito in un altro mondo, ma quando torno a Milano, il parco è tra gli amici che mi accolgono e mi sorprendono sempre.

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L' AUTUNNO

Sto camminando nei colori dell'autunno, il grande viale all'entrata oggi ha una luce irreale, ma questo è solo l'inizio del mio percorso di scoperte e bellezza.

Imperdibile giorno

di energie autunnali

Richiamato dal cuculo

l’ultimo tepore estivo

La vita sembra bella oggi

diluita in rossi e gialli

Assisto alla mia gioia

come un bambino

davanti a un regalo

Questo giorno di sole che strenuamente si oppone all'inverno, illumina il parco di una gioia fatta di luce.

C'è una parola molto poetica che i giapponesi usano per definire la luce che filtra dagli alberi: komorebi.

Il Komorebi invita a connettersi con la natura e con le proprie radici primordiali.

Così vivo l'autunno come la fine di qualcosa che sta per rinascere sotto un'altra forma e che ci saluta con un'ultima trionfante bellezza.


LO STAGNO GRANDE

Mi avvio verso lo stagno grande, c'è la mia panchina davanti all'acqua, in ogni stagione mi fermo spesso qui a contemplare le storie degli uccelli che vi abitano.

Oggi è l'incanto dei colori che mi trascina in un vortice, uno smarrimento felice che cancella ogni identità, sono solo un'impalpabile riflesso dell'universo.

Tutto si sfuma nella pittura più affascinante che conosco, quella della Natura.


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Ieri sera il messaggio era perentorio: ”Siamo nel parco, vieni, luna piena, eclisse totale. Solito posto, pila e telo”.

Già eccitata all’idea di guardare la luna dall'oscurità del parco, mi preparo in fretta; Anna sta cercando il solito telo impermeabile dei nostri picnic.

Camminiamo in silenzio, la luna è davvero enorme e la pila non serve, l'alone intorno sembra un po' tremolante e una brezza leggera muove le foglie degli alberi che brillano di luna. Anni fa ho dormito in questo parco, per un concerto estivo notturno, aspettavamo l'alba nei sacchi a pelo, mentre i musicisti si alternavano a suonare tutta la notte.

Era una notte di luna piena come questa che illumina i nostri passi fino al luogo dell'incontro.

Gli amici ci accolgono con benvenuti sussurrati, come se non volessero disturbare una luna dormiente. Ai silenzi pensosi si alternano chiacchiericci a voce bassa, qualcuno spiega che la luna di maggio viene chiamata la Luna del Fiore e questa Superluna è così grande e luminosa perché si trova a una distanza molto vicina alla Terra.

Siamo tutti artisti, sensibili alle suggestioni del bosco e della notte, girano bicchieri di vino e patatine, penso ai guttiau e alla Sardegna, ma il calore degli amici stanotte riempie il cuore.


ANIMA VERDE

Oggi grandi lavori in terrazza, osservo la massa verde dall'alto, l'aria tersa permette di vedere le cime già innevate delle montagne. Ripenso alla magica serata di ieri, ma ora è arrivato il momento di andare in visita agli alberi e alle piante del parco e vedere quanto sono cresciute.

Sì, la mia Milano è questa e non avrei potuto viverci così a lungo senza la sua anima verde che ora le grandi piogge hanno reso abbagliante. E' stato un grande privilegio vederci crescere le mie bambine e lasciar correre in libertà i nostri amati cani; se socchiudo gli occhi per un attimo rivedo ancora Artù, Melissa e Bagheera sul prato che sto attraversando.

Mi inoltro tra gli alberi, ritrovando subito i sentieri lontani dalla gente e per la prima volta, da quando sono arrivata a Milano, mi sento a casa.

Il grande fico-capanna è diventato gigantesco, mi ci infilo sotto pensando alle scorpacciate di tante estati, adesso è carico di frutti come mai prima e promette un succulento raccolto.

Ritorno sul percorso di chiaroscuri che mi emozionano sempre, fermo un addetto al parco sul suo mezzo carico di attrezzi e gli chiedo se l'airone cinerino abita sempre qui, mi risponde che l'ultima volta che l'ha visto era nel laghetto piccolo. E sì...è ancora da solo.


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CINERINO

La mia storia con Cinerino, come lo chiamo confidenzialmente, è iniziata qualche anno fa. quando l'ho visto per la prima volta, immobile e ieratico, nello stagno grande.

Da allora non ho mai smesso di cercarlo e di fotografarlo. Fino a quel fatidico giorno, quando, trovato un passaggio dietro un canneto, per riuscire a riprenderlo da vicino, mi sono avvicinata con cautela. Cinerino si è girato nella mia direzione e sono sicura che si sia accorto di me. Dopo molte foto, diretta verso casa, decido di allungare la strada per passare lungo il canale dove i riflessi sull'acqua mi affascinano sempre. Sono proprio lì, a scattare delle foto, quando vedo sbalordita Cinerino atterrare sull'altro lato del canale, Rimane immobile a fissarmi, apre le ali e inizia a fare dei versi gutturali.

Scatto emozionata, sentendo i commenti della gente che passa in quel momento. "Guarda! Sembra che si sia messo in posa per la foto".

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LA PRIMAVERA

Il parco si sta animando di gente, le api ronzano intorno alle corolle, le rondini scendono in picchiata per acchiappare qualche insetto, i cani si rincorrono, la vita qui scorre tranquilla in mezzo alla magnificenza della natura di maggio.

Ovunque alberi e arbusti fioriti, mi viene in mente un maestro, conosciuto molti anni fa, che diceva: "Ogni volta che passo davanti ad un mandorlo in fiore mi tolgo il cappello”,

Era il grande Ermanno Olmi.


IL CANALE

Sono arrivata al canale, di Cinerino nessuna traccia, ci sono invece le gallinelle che insegnano ai nuovi nati, scuri e batuffolosi, come ci si lava le piumette. Accanto a loro una colonia di tartarughe immersa come al solito in un torpore profondo.

Anatre e germani reali galleggiano sul cielo riflesso nell'acqua, un nonno sorride ai versetti della nipotina, io sorrido incantata dalla vita che mi passa davanti.

LO STAGNO GRANDE

Tra le cento specie diverse di alberi che vivono qui, il mio albero preferito è sullo stagno grande, il tronco è cresciuto molto e oggi sulla chioma, diventata ormai un grande tetto, si è appoggiata una nuvoletta.

Qualcuno occupa il mio posto preferito davanti alle ninfee che in questa stagione ricoprono completamente la superficie dell'acqua.

Tra i fiori delle ninfee gialle che sembrano grandi ranuncoli, una tartaruga si è arrampicata sulla schiena dell'altra, per avere una vista migliore?

Dallo stagno grande, attraverso un sentiero non tracciato e arrivo nella parte del parco che culmina con il ponte che porta alla Cascina, cuore del parco e sede del consorzio che lo gestisce. Il parco nord è il più grande parco della Lombardia, un'area di 640 ettari che si estende da Milano in altri 7 comuni.


IL TEATRINO

Attraverserò il ponte nei prossimi giorni, per ora giro intorno ai grandi alberi e attraverso magnifici prati fioriti arrivo a quello che chiamano "Il teatrino", perché qui avvengono concerti organizzati o improvvisati. In realtà é una struttura di cemento armato rimasta da una cava che c'era prima della nascita del parco, abbellita poi da uno strepitoso tetto di glicine. E' qui, respirando il loro profumo, che abbiamo fatto tanti picnic con le mie bimbe e i loro amici.


Continua..

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All Images and Original Text © Solo Moles - Travel One 2022

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MAPPA DEL PARCO NORD




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