I cuori di pietra del Reno - The Rhine stone hearts
L’arrivo a Buchs è travagliato da incertezze, mancati incontri e un tempo cupo che minaccia pioggia, ma siamo viaggiatori e sappiamo che tutto passa e va, basta aspettare un po’. Riesco ad entrare nella casa che mi ospita grazie ad una vicina che insieme ai suoi bambini saltellanti mi accompagna all’appartamento, dicendo che la porta è sempre aperta. E’ così in tutta la casa, nei bagni senza chiave anch’essi, si segnala la presenza di qualcuno con una targhetta rossa, tutto è affidato all’onestà e al rispetto delle persone che si dà per scontato. Per la maggior parte degli italiani e per tutti quelli che vivono nella paura dei ladri o degli immigrati, questa scelta può apparire audace, ma siamo nella provincia dell’affidabile Svizzera dove ci si sente giustamente o ingiustamente al sicuro.
A pochi chilometri di distanza da Buchs, c'è un luogo affascinante, Werdenberg, un piccolo villaggio medioevale, dove sentirsi in un’altra epoca e scoprire un minuscolo lago ricco di uccelli, così abituati alla gente, da venire vicino a salutarti.
In alto, al di sopra di tutto, un castello suggestivo.



L' acqua riflette il villaggio e le montagne spruzzate appena di neve e i colori dell’acqua scorrono cambiando tonalità al passaggio dei germani reali.

Mi aggiro tra le case antiche, con piccoli portici, affreschi che celebrano la sua storia e facciate ricoperte da scagliette di legno.



Fotografo una donna che aggiusta dei fiori in un vaso davanti alla porta di casa. Si gira e mi saluta, le chiedo in inglese com’è vivere lì, mi risponde che ha eliminato la televisione per sentirsi ancora di più parte del villaggio medioevale, così pieno di storia e storie. Il suo inglese è perfetto. sono eccitata all’idea di saperne di più di quel luogo, le chiedo se vuole raccontarmi.

Mi invita a sedermi su una panca di legno accanto a un magnifico melograno in fiore. La contea di Werdenberg esiste dal 1200 e comprendeva anche il Lichtenstein e una parte di Austria. I signori del luogo erano quei Monfort che oggi regnano nel Lichtenstein.
Nei secoli, in una serie di faide con i loro vicini, frammentarono la contea di Werdenberg e fu durante uno di questi questi attacchi che il ruolo delle donne fu rilevante, nello scontro tra le casate dei Wenderberg e quella dei Monfort, si travestirono da uomini e lanciarono tronchi e sassi sulla testa del nemico che avanzava mettendolo in fuga, il premio del barone di Monfort fu la libertà .
Mi piace ascoltare le storie del luogo seduta all’ombra di una casa che risale a quei tempi antichi e pensare che una di quelle eroine forse abitava proprio lì.

Si è fatta sera quando mi accommiato da Agnita per cercare l’altro luogo d’attrazione di questo villaggio, un gasthof d’eccezione.
Il Werdenberg Gasthof offre una varietà di piatti del luogo a un prezzo, per i canoni svizzeri, piuttosto convenienti: vi consiglio il bollito con salsa al rafano, che è il wasabi dei popoli germanici e che non ha nulla da invidiare alla nostra salsa verde. La serata finisce intorno al laghetto notturno dove gli uccelli dormono e regna il silenzio, il gelo incalza e l’acqua presenta già un piccolo strato di ghiaccio.

Oggi la colazione è servita sul tavolo del soggiorno multicolore di B., la mia ospite si siede con me a bere un tè e la conversazione si avvia sui molteplici dipinti che riempiono la casa e l’atmosfera. Li ha fatti lei, ma dice > Ora scrivo, non dipingo più > Scrive poesie e altro da lasciare come testimonianza della sua vita alle figlie.
Eccomi nella casa di un’artista appena conosciuta, che non vuole essere definita tale perché pensa che tutti siano artisti, a chiacchierare delle nostre vite; anche questa volta è presente un predatore, storie dolorose da cui liberarsi per crescere in nuove consapevolezze. La marmellata d’aranci è piacevole come le chiacchiere che scorrono insieme al tè profumatissimo.

La casa trabocca di pietre, B. va a raccoglierle sulle rive del Reno, che, non lontano da qui, segna il confine tra il Lichtenstein e la Svizzera. Mi sorprende vederne moltissime a forma di cuore, una in particolare, composta da tre diversi tipi di roccia che è stata lucidata in una macchina speciale. Me la mostra come un tesoro > Le pietre hanno un grande potere < mi dice > la notte la stringo e mi trasmette molta forza <
Penso che sia vero perché posso scorgere l'energia di questa esile donna nei suoi occhi intelligenti e nelle parole con cui si accommiata: > L’amore è dentro ogni cosa, bisogna solo vederlo <

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